Dirigente di partito, consigliere provinciale e comunale di Asti

Mauro Ardissone
Graziella Boat
Marianna Comunale

Un politico da rivalutare

Giancarlo Binelli

Credo che valga la pena ricordare tre momenti decisivi nella formazione personale e politica di Bruno Ferraris.
Il primo riguarda la scelta del giovane studente di unirsi alla Resistenza. Il secondo, terminata la guerra, di farsi “rivoluzionario di professione”, come allora erano chiamati coloro che hanno scelto di diventare funzionari sindacali o di partito.
È partendo da qui che Bruno Ferraris approfondisce, studia e lavora per organizzare i contadini, piccoli proprietari terrieri, contribuendo in modo più che significativo alla svolta della politica del PCI e della sinistra tutta.
Sul piano teorico e politico i suoi riferimenti sono Ruggero Grieco e poi Emilio Sereni. Ma Bruno Ferraris sperimenta sul campo, nella sua Asti e in Piemonte, la necessità di andare oltre, dando forma organizzata a quelle idee, molto critiche verso la politica del PCI e della sinistra legata ancora ad una visione bracciantile e mezzadrile.
Congresso nazionale del PCI (1972)
Congresso nazionale del PCI (1972)
Si può affermare, come fa l’on. Attilio Esposto presidente poi dell’alleanza contadina e noto dirigente del PCI in una nota a me inviata, che è ad Asti che nasce l’idea stessa e poi il nome della “alleanza dei contadini”. L’on. Esposto ribadisce questo nella sua comunicazione ad un convegno nazionale svoltosi in quegli anni a Foggia. Ed è in un editoriale di “Nuova Terra” del 21-03-1948 che si ritrova un riscontro decisivo.
L’editoriale del giornale commenta la proposta avanzata al convegno di Asti per creare in Piemonte “l’alleanza dei piccoli proprietari terrieri e dei coltivatori diretti”.
“L’idea, si legge, può valere per tutte le regioni e per tutta l’Italia”. Sia nella comunicazione dell”on. Esposto a Foggia che nell’editoriale di “Nuova Terra” si invitano i contadini delle altre parti del Paese a studiarla ed ad esaminare se e a quali condizioni essi potrebbero dar vita ad alleanze regionali e successivamente ad una alleanza nazionale. Il suo apporto politico-critico è continuato poi in anni più recenti nelle istituzioni e nel PCI per far comprendere che il partito non era solo quello degli operai Fiat.
Solo la sua indole riservata e anche umile forse hanno impedito di valutare fino in fondo la sua rilevanza politica nazionale.
È il caso di riparare ora.

Sede Legale: Asti, Piazza Statuto 1
Sede Operativa: Asti, Corso Casale 162

P.Iva: 92055230053